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le storie di Nuovasafio – Il ciliegio

le storie di Nuovasafio – Il ciliegio

le storie di Nuovasafio – Il ciliegio

il Ciliegio

Un giorno di primavera MICHELE, principe di NUOVASAFIO, andò a passeggiare nella parte più lontana della sua valle e incontrò un bambino che giocava nel prato attorno ad un albero che MICHELE non aveva mai visto: aveva dei frutti piccoli con un lungo picciolo.

Il Principe MICHELE chiese al bambino:” Che albero è questo, con questi piccoli frutti?”

“Sai MICHELE, è un ciliegio, un albero curioso e allegro, i suoi fiori bianchi svolazzano ovunque felici e l’albero curioso vuole ascoltare le storie che hanno sentito in giro per il mondo, per cui il giorno in cui lo Spirito buono del tempo distribuiva a tutti gli alberi i propri frutti, lui era tutto attento alle storie che raccontavano i suoi fiori e non si accorse che c’era la distribuzione della frutta.

Quando alla fine arrivò, lo Spirito del tempo aveva soltanto alcune bacche rosse che, però, non sapeva come appendere all’albero; in quel mentre passava una piccola fata dei prati e capendo il problema, guardando nel suo cesto trovò, sul fondo, dei rametti piccoli, sottili e verdi.

“Se vuoi ho questi” disse allo Spirito del tempo, “vanno bene” disse subito il ciliegio contento: Lo Spirito del tempo era perplesso però, davanti alla gioia dell’albero, appoggiò i piccoli rametti sui rami e vi appese i frutti rossi per quanto era possibile: a volte erano a gruppi di due, a volte di tre e a volte di quattro frutti.

Passò del tempo però il ciliegio quando si avvicinava il periodo di fruttificazione era un pochino triste perché i cuochi della cucina del re quando venivano in cerca di frutta per la tavola reale avevano delle idee molto precise di cosa serviva per il pranzo reale e i frutti del ciliegio non soddisfacevano mai le loro necessità e quindi coglievano altro. Un giorno sul prato arrivarono dei bambini: era primavera e avrebbero voluto mangiare qualche bel frutto. Andarono dall’albicocco, ma l’albicocco rispose:” No, non posso, la cucina del re ha necessità di frutta sul suo tavolo e la mia frutta è giusta, me l’ha data lo spirito del tempo quest’autunno”; poi andarono dal fico e gli chiesero:” Fico donaci della frutta” ma il fico gli rispose:” No, non vi posso dare la mia frutta, serve per la tavola del re e i miei frutti sono giusti per i suoi ospiti di questi giorni”, i bambini andarono dal pesco e gli chiesero:” Pesco ci puoi dare dei frutti?” “No, rispose il pesco, perché i miei frutti sono contati e sono giusti per fare la marmellata per la colazione del re”. I bambini erano molto tristi e stavano andando via dal prato quando uno di loro vide il ciliegio e corse verso di lui chiedendogli:” Ci daresti dei frutti?” Il ciliegio rispose:” Ma guardate che i miei frutti non sono precisi per bastare per tutti voi tutti sono divisi a tre, a quattro assieme e non sono così belli come quelli dell’albicocco o del fico o del pesco, sono piccoli e tutti diversi. I bambini risposero:” Ma noi siamo tanti e siamo contenti che tu abbia tanta frutta diversamente messa sui rami, sei splendido”. E così Il ciliegio da quel pomeriggio fu sempre circondato da tanti bambini che, felici, mangiavano la sua frutta. E anche quando non ha la frutta a noi bambini piace giocare attorno alla sua corteccia d’argento e ascoltare le sue storie, quelle che lui ascolta dai suoi fiori e dalle api che vengono a trovarli”.

“Ti ringrazio, – disse al bambino il principe MICHELE, – da oggi il ciliegio avrà il suo posto sulla tavola reale come tutta l’altra frutta della valle e parlerò con lo Spirito del tempo chiedendogli di far avere sempre tanta frutta a tutti gli alberi, in modo che tutti i bambini possano mangiarne a volontà”.

Severina Mulazzi Lanci

25.04.2020

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