Vi ricordate di Michelino, il bambino che abbiamo incontrato in autunno per la festa di San Michele?
Adesso è in casa sua, seduto in cucina: guarda la mamma al tavolo che sta lavorando alacremente con la farina ed impasta i dolci per le prossime feste.
Michelino ha davanti a sé un foglio e delle matite colorate: vorrebbe disegnare il Presepe che è lì, in un angolo, quasi pronto. Pensa a Maria quand’era in cammino verso Betlemme ed alle belle pietre luccicanti che lui aveva trovato nel bosco e posto sulla strada ed ai lati del percorso alla capanna, nella prima settimana di Avvento.
La seconda settimana era andato, sempre con la sua mamma, a cercare degli arbusti, dei sempreverdi e del muschio da aggiungere alle pietre ed aveva trovato, con grande meraviglia, dei bellissimi cardi argentati, perfettamente conservati: i loro fiori brillavano ora come stelle d’argento,
vicino alla capanna, anche loro in attesa del Bambino Gesù. La terza settimana, prima di porre nel Presepe gli animali, era ritornato nel bosco a raccogliere rami secchi, ghiande e pigne; improvvisamente aveva scorto una lepre correre tra gli alberi, e quella lepre aveva la punta della coda bianca come la neve, proprio come in uno dei racconti di Avvento quando Maria e Giuseppe persero la strada a causa della tanta neve caduta e una piccola lepre li aiutò a ritrovare il cammino.
Michelino si alzò e andò alla finestra: una leggera coltre di neve aveva imbiancato il prato e le cime degli alberi del vicino bosco.
Mancavano due giorni a Natale e tutto il Presepe era in attesa del lieto evento, anche i pastori con le pecore e gli agnellini. Una domanda però si presentava al cuore ed alle labbra di Michelino e questa volta volle esprimerla alla mamma, anche se la vedeva molto indaffarata con i suoi dolci: “Mamma, dimmi, ma il Bambino Gesù nasce in tutti i Presepi del mondo? E come può lo stesso bambino nascere nello stesso momento in tante case e luoghi diversi?”. La mamma smise per un momento di lavorare la pasta e guardò meravigliata Michelino che l’aveva colta proprio di sorpresa e, lì per lì, non seppe che cosa rispondere. “Ascolta” disse poi “questa sera prima di addormentarti chiedilo al tuo Angelo, sono certa che lui ti darà la risposta”.
Michelino seguì il consiglio della mamma e nel colloquio serale con il suo amico Angelo gli fece anche quella specifica domanda.
La notte sognò proprio il suo Angelo che lo portava in alto nel firmamento e che sorridendo gli disse: “Guarda Michelino”: Michelino guardò e, con grande meraviglia, vide Maria là con in mano una camicia ed in alto sul suo capo tante, tantissime stelle che irraggiavano una luce sfavillante. Più
in basso Michelino vide il Sole e la Luna che, piano piano, si avvicinavano ed penetravano con i loro raggi la camicia all’altezza del cuore della Madonna, che ora aveva un bimbo in braccio. Poi dal sole e dalla luna, dal loro splendore, tanti, tantissimi raggi attraversando le nuvole del cielo, giungevano sulla Terra ed un raggio entrava in ogni casa e in ogni Presepio che era stato preparato nel mondo, portando l’immagine del bimbo che avevano visto in braccio a Maria.
Il giorno seguente Michelino raccontò il suo sogno alla mamma concludendo “Sai mamma, è come il Sole che scalda tutti quanti quando splende, o come la Luna e le Stelle che tutti possono ammirare quando brillano nel cielo di notte. Si, è proprio così”.
Michelino era davvero contento, aveva capito, andò a guardare il suo Presepe……. quella notte sarebbe nato il Bambino Gesù ovunque……….. proprio ovunque nel mondo.
Severina Mulazzi