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La Fiaba – laboratorio di Lana cardata

La Fiaba – laboratorio di Lana cardata

La Fiaba – laboratorio di Lana cardata

Il laboratorio si terrà il 18 maggio 2019 e sarà curato da Rosa Maria Peternelli.

Vedi pagina dedicata all’evento per informazioni e dettagli.

Le Fiabe sono per l’anima un tesoro, quel che danno allo spirito sussiste oltre la morte e in altre nostre vite terrene, porterà i suoi frutti. Rudolf Steiner


Con queste parole, possiamo intuire l’importanza e la profondità dell’azione delle Fiabe sulla nostra anima, e non solo per i bambini, ma ancor più per noi educatori che gliele raccontiamo. Diverso è il modo di approcciarsi alla Fiaba ,da adulti con la nostra coscienza pensante, o quella del bambino che le accoglie come immagini con tutto il suo essere volitivo, corporeo sviluppato nell’organizzazione dei sensi. Queste immagini, hanno per il bambino un’azione benefica che lo nutre per la vita e oltre. Il bambino non cerca di spiegarsi i contenuti della Fiaba o della storia , “lui li vive!” ; mentre spesso quando lo facciamo noi adulti, restiamo freddi e vuoti perché la Fiaba si sottrae ad un elemento razionale e cosi si uccidono le immagini viventi e le intuizioni che potremmo avere con un approccio più delicato e libero, magari meditativo, cosi che esse stesse ci parlino e si rivelano.

Una storia non può durare un giorno, deve essere ripetuta e il bambino sa quale gli piace di più, magari la richiede spesso e l’adulto a volte non capisce il motivo; una fiaba può essere per la vita e cresce con noi. Sentire raccontare la mamma, o il papà, con la propria voc , senza descrizioni visive del libro, è un’azione formatrice dell’attenzione del bambino. La voce porta la parola, gli occhi si possono incontrare e cosi i sentimenti di calore che accompagnano con amore il bambino in un buon sonno. Quando noi ripetiamo le cose vanno in profondità, sembrano perdute, ma nella vita adulta poi risorgono , specie nei momenti difficili da superare. Nelle fiabe questo si chiama: “l’acqua della vita e della giovinezza.” (… e vissero felici e contenti e… se non sono morti, vivono ancora)

Pensiamo che con le fiabe, noi abbiamo a che fare con un contenuto spirituale oltre il tempo, di una saggezza antica, un tempo conservata nei templi dei misteri, ormai perduta, ma trapassata da bocca in bocca e arrivata fino a noi e che, come ci dice Rudolf Steiner, sussisterà in noi dopo la morte e porterà i suoi frutti, nella nostra futura vita terrena.

Come vediamo è una saggezza eterna, ma se vogliamo fare una vera esperienza, dobbiamo leggerla, impararla a memoria, magari disegnarla, colorarla, non solo con la lana, ma anche facendo sorgere e ravvivare i nostri colori dell’anima.

Quando possiamo fare un’esperienza artistica con una Fiaba, entriamo in un processo di volontà, in un’esperienza vera che ci mette di fronte anche a noi stessi e a volte si deve superare la crisi come adulti, ciò non succede quasi mai nel bambino. Si può scoprire anche che questa saggezza riguarda le nostre età della vita o il temperamento o i numeri ci possono dire qualcosa, chissà perché Biancaneve ha sette nani e la Rosaspina ha dodici fate buone e una malefica? Ma questo lo potremmo scoprire in altri nostri incontri futuri, sul tema delle Fiabe.
Trieste 5/4/2019 Rosa Maria Peternelli

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