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La Scuola dell’infanzia

Il lavoro didattico nella scuola dell’infanzia steineriana si snoda durante l’anno ”da una festa all’altra”, vedremo come tutto l’anno scolastico sia caratterizzato da un ricordare, osservare, riproporre e imparare cose nuove legate a questi momenti dell’anno.

Oltre a creare solidità psichica, sappiamo infatti che i ritmi ripetuti sono propedeutici a un rafforzamento dell’ individuo e della sua volontà, questa gestione delle attività suscita entusiasmo, curiosità e gioia di fare, che sono i pilastri necessari per il futuro percorso di apprendimento scolastico.
Comunque il ricordare, il festeggiare e il darsi da fare per questi momenti dell’anno, accompagna gli allievi fino al termine del loro ciclo scolastico e ci auguriamo per tutta le loro vita futura.

Dopo la festa del primo giorno di scuola il gruppo si prepara per la festa dell’autunno “San Michele” l’angolo delle stagioni porta i frutti del periodo, i lavori di cucito e di tessitura prendono le tinte di questo momento di fine estate, i biscotti e il pane assumono forme di spade, viene portato il racconto della principessa nel castello del drago che il suo salvatore libera con grande coraggio, i lavori di pittura, di disegno, di modellaggio, le canzoncine e i ritmi del mattino tutto viene a incernirarsi nei colori della lotta dell’arcangelo contro il drago, metafora della battaglia che ogni individuo si trova ad affrontare nella quotidiana lotta del bene contro il male.

Le quattro settimane che precedono il Natale sono l’attesa più profonda e gioiosa che il bambino prova nell’arco dell’anno.
Tra la sera e la mattina nelle aule della scuola materna scompaiono i colori e gli oggetti dell’autunno e pian piano così come il sole tramonta appaiono: il calendario d’avvento con i suoi sacchettini con tanti piccoli doni preziosi, angeli di lana, stelline di feltro e… il presepe che si arrichisce di pietre, piante, animali e personaggi ogni giorno che passa mentre la Madonna percorre il nastro d’oro che dalle stelle la porta a Betlemme.
Quale meraviglia nei piccoli occhi che cercano i doni che la notte ha portato nella stanza, con quanta gioia le mani preparano doni, regali per i genitori, i nonni, gli amici e i maestri di tutta la scuola, sono piccole cose realizzate da loro.
È importante per l’adulto imparare a ricevere con la giusta coscienza i semplici doni fatti dalle mani dei bambini, portarli a casa e conservarli dando quindi un giusto apprezzamento al lavoro dei piccoli, un dono non giustamente apprezzato disamorerà il bambino dal fare presente e futuro.

Dall’atmosfera micheliana ci si prepara alla festa di San Martino, manine laboriose dipingono e disegnano fogli per creare le lanterne e si cercano nal parco foglie, ghiande, ultimi fiorellini per abbellirle, con grande laboriosità si realizzano dei piccoli biscottini, mentre i ragazzi più grandi preparano le castagne, poi arriva il grande giorno e tutta la scuola si ritrova nella sala principale. Un maestro racconta la storia di San Martino mentre nel cerchio, brillano le fiammelle delle lanterne, poi tutti assieme si fa il giro del parco andando a salutare ogni grande albero, ogni piccola pianta ringraziandoli per i doni dati nell’estate e augurandogli un buon sonno invernale.
Dopo questa festa l’atmosfera nella scuola materna diviene sempre più soffusa, alle finestra carte veline aiutano allo scopo e ci si prepara all’arrivo della prima settimana d’Avvento.

Alcune settimane prima del Natale si festeggia una figura che, nelle nostre province, è molto legata ai bambini: San Nicola. San Nicolò, come viene chiamato dalla consuetudine locale, arriva con il suo lungo abito rosso da vescovo, un sacco pieno di doni e un libro d’oro da cui legge “la storia” di ogni bambino.

Poi arriva il Natale la festa dell’ultimo giorno prima delle vacanze. Sulla tovaglia dei giorni di festa troneggiano i dolci fatti dai bambini vicino a quelli portati dalle famiglie, uno scambio di auguri, le vacanze e… al ritorno ancora una sorpresa: nel presepio sono arrivati i Re Magi che vivificheranno l’atmosfera, a seconda del calendario fino quasi all’inizio del periodo del carnevale.

Spente le miriadi di colori del carnevale, le luci si attenuano e pian piano fiorisce con la delicatezza ma anche con la forza che la distingue, la festa della primavera, la Pasqua.
Il mulino della farina macina con grande lena, si decorano le uova con i delicati colori pasquali, cascate di petali colorati di carta adornano gli spazi, nei vasetti viene piantato il crescione e tutti aspettano con ansia il coniglietto pasquale con i suoi doni nascosti nel primo verde del giardino.

Rimane ancora una festività, S.Giovanni, il 24 giugno, tutte le sezioni della scuola, i grandi, i piccoli, i genitori e gli amici si ritrovano in questa serata accanto al classico “fuoco di S.Giovanni”.

C’è ancora un momento di festa nella scuola, il compleanno di ogni singolo bambino, ogni bimbo è re per il giorno del suo compleanno: la torta con le candeline, i canti augurali, la corona, il mantello rosso… a lungo rimane il ricordo di questi giorni.

Naturalmente attorno a quest’atmosfera di festa vive tutta l’organizzazione didattica della scuola dell’infanzia: disegnare, dipingere, tessere, cucire, ascoltare e riprodurre fiabe e racconti, l’attività ritmica, l’euritmia, il canto, le varie attività di manipolazione e i giochi con gli elementi.