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Il pensiero

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Data / Ora
Date(s) - 13/04/2019
9:30 - 18:00

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Presso la Scuola

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INTEGRAZIONE FRA POST-PENSIERO CONOSCITIVO E PRE-PENSIERO CREATIVO SPIEGATO ATTRAVERSO IMMAGINI SIMBOLICHE RINASCIMENTALI E ROSICRUCIANE

a cura di Michele Codogno

Se parteciperai all’evento scarica le immagini e i documenti che saranno oggetto di analisi.

MATERIALE PER L’INCONTRO

GERHARD ROTH (2015), direttore dal 1989 dell’Institut für Hirnforschung [Istituto per la ricerca sul cervello] dell’Università di Brema, nell’ultima edizione del suo libro Persönlichkeit, Entscheidung und Verhalten. Warum es so schwierig ist, sich und andere zu ändern [Personalità, decisione e comportamento. Perché è così difficile cambiare sé stessi e gli altri] scrive nel 6° capitolo che tratta sulla psicologia e neurobiologia di intelletto e sentimenti: «Con intelletto si indica più precisamente la capacità di risolvere i problemi mediante pensieri sperimentali e logici. … L’intelletto ha la sede nella corteccia prefrontale dorso-laterale.» Si tratta più o meno dei due punti in cui premiamo le estremità del pollice e dell’indice della mano destra quando spremiamo le meningi. E poi continua: « Con ragione, d’altra parte, si intende per lo più la capacità di cogliere relazioni, leggi e principi di ordine superiore. Mi comporto ragionevolmente quando sono abituato a soppesare le conseguenze a medio e lungo termine delle mie azioni. In tal modo non solo si giunge al mio vantaggio privato, ma anche all’accettazione sociale del mio agire. … La ragione ha prevalentemente la sua sede nelle parti orbito-frontali, e adiacenti, della corteccia prefrontale ventro-mediale.» Ecco che se volgiamo lo sguardo al 6° fiore di loto vediamo che il suo centro, che gli Indiani indicano con un punto rosso nella zona orbito-frontale, corrisponde al centro della ragione e che i due petali, il destro ed il sinistro corrispondono al centro dell’intelletto. Per far funzionare il 6° fiore di loto dobbiamo pensare con intelletto e ragione assieme, altrimenti solo “riflettiamo” quello che percepiamo costruendo un’immagine rovesciata di una polarità che interpretiamo erroneamente come reale rapporto causa – effetto. Il movimento rosicruciano si distingue da tutti i movimenti della riforma protestante per il fatto di non “protestare”, ma di proporre un cambiamento interno dell’uomo che porti alla nascita di un nuovo modo di pensare: si comincia a sviluppare dal 1413 il Rinascimento. Esso getta le basi di questo nuovo modo di pensare, in cui intelletto e ragione si integrano. Purtroppo in Italia la controriforma cattolica ha spento questo movimento, ma nel Sacro Romano Impero, nel centro Europa, questo movimento ha continuato a operare con baricentro in Boemia fino alla guerra dei trent’anni, irradiando ancora luce nel mondo tedesco nel periodo in cui vissero SCHILLER e GOETHE. Da lì a RUDOLF STEINER il passo è breve, ma il Rinascimento è ancora da realizzare.

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